- Margherita Valori
La forza nelle parole del Maestro Ezio Bosso
Le parole di questa poesia (che trovate in calce) del Maestro Ezio Bosso sono meravigliose.
Ce n’è una in particolare che ha catturato la mia attenzione ed è “correggere”.
Il Maestro scrive :
Questi sono i giorni per ricordare Per correggere e giocare Si, giocare a immaginare domani
“Correggere” è una parola bellissima che lui ha accostato a “giocare”, un termine che evoca il bambino che tutti noi abbiamo dentro e che ci permette di stupirci, di creare, di fantasticare, di scherzare, di rischiare. Come a scuola è possibile “correggere”gli errori di ortografia, così a casa, all’interno di un tempo dedicato a noi stessi, è possibile pensare di “correggere” qualcosa che ci sembra non funzionare, qualcosa che non è (più) compatibile col (con)testo.
Il vocabolario Treccani ci offre alcuni significati di questo verbo che aprono prospettive dalla grandissima forza: “rendere migliore”,”porre rimedio”, “togliere cattive abitudini o inclinazioni”, addirittura, in un’accezione antica, “guidare, reggere, governare”.
Quindi “correggere”, se lo spogliamo del potere evocativo critico e giudicante di chi punta il dito e ci dice “hai sbagliato”, è il verbo delle infinite possibilità, di quelle possibilità orientate al “meglio”. Il vocabolario pensa ad un meglio assoluto,un meglio oggettivo che affonda le radici nel sapere universale e che vale per tutti. Io, in questo caso, ci vedo un “meglio” personale: l’infinita capacità che abbiamo di agire su di noi e sulla nostra vita, sul nostro esclusivo 50%, sul potere che niente e nessuno può toglierci.
C’è chi sta attraversando un dolore, chi è nei guai, chi pensa di aver sbagliato tutto, chi ha rotto qualcosa che non può essere riparato. La Vita è fatta di errori, senza errori non è possibile crescere e migliorare e questo “meglio” arriva proprio con un gesto volontario e consapevole come il “correggere”.
Quante parole si porta con sé questo verbo: volontà, consapevolezza, vita.
E dopo il “correggere”, nella poesia del Maestro Bosso, viene il giocare (la grande forza creatrice che ci permette di immaginare e di sognare) fino a planare sul “costruire”, il gesto volontario umano più potente.
Sbagliare, correggere, sognare, immaginare, costruire un domani senza gli errori del passato.
E’ un gesto sì individuale ma che può riguardare il mondo intero.
Io li conosco I domani che non arrivano mai
Conosco la stanza stretta
E la luce che manca da cercare dentro
Io li conosco i giorni che passano uguali
Fatti di sonno e dolore e sonno
per dimenticare il dolore
Conosco la paura di quei domani lontani
Che sembra il binocolo non basti
Ma questi giorni sono quelli per ricordare
Le cose belle fatte
Le fortune vissute
I sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci
Questi sono i giorni per ricordare
Per correggere e giocare
Si, giocare a immaginare domani
Perché il domani quello col sole vero arriva
E dovremo immaginarlo migliore
Per costruirlo
Perché domani non dovremo ricostruire
Ma costruire e costruendo sognare
Perché rinascere vuole dire costruire
Insieme uno per uno
Adesso però state a casa pensando a domani
E costruire è bellissimo
Il gioco più bello
Cominciamo...